Residenza per anziani

Ammettiamolo: per quanto li amiamo, gli anziani possono essere un problema. Che abbiano perso la memoria o abbiano appena iniziato ad avere problemi di mobilità, gli anziani rappresentano una serie di sfide uniche per i caregiver. Le conseguenze di un infortunio o di un incidente possono essere travolgenti sia per il paziente che per i suoi familiari. Ma solo perché le nonnine sembrano a volte scontrose non significa che si debbano voltare loro le spalle. È dimostrato che la socializzazione può migliorare il loro umore e contemporaneamente diminuire il rischio di ricovero in ospedale o in una struttura di assistenza.

Come progettare una residenza per anziani

Progettare una casa per anziani è un tema che sta acquisendo sempre maggiore attenzione e interesse, nel sociale e nel mondo della progettazione; un’evidenza di fatto messa maggiormente in luce dai dati demografici che acclarano un’Italia che tende all’invecchiamento.

Sia per la cronica mancanza di tempo, dettata da ritmi sempre più incalzanti, che porta spesso le famiglie a scegliere ricoveri dedicati per i propri anziani, sia anche per scelta diretta di persone che, superata l’età della pensione, preferiscono vivere in strutture più consone alla loro situazione e ad una vita meno isolata, la richiesta di queste residenze è in costante aumento.

In questo contesto vedremo come progettare una residenza per anziani, concentrando l’attenzione sugli aspetti funzionali e dimensionali.

Funzioni ed aspetti minimi da considerare

Per garantire all’utente un soggiorno confortevole che lo faccia sentire in un ambiente familiare e, al tempo stesso, non rinunciando all’assistenza tutelare da parte del personale qualificato, nel progettare una casa di riposo per anziani devono essere considerati alcuni spazi indispensabili.

1.      Camera da letto

Il progetto della camera da letto deve considerare che l’utente è una persona anziana e che potrebbe aver bisogno, per i propri movimenti, di una sedia a rotelle. Per tale motivo, le camere da letto vanno pensate con spazi che consentano, in modo agevole, la manovra d’ingresso e di rotazione attraverso l’utilizzo di una carrozzina.

Pertanto le dimensioni da rispettare sono:

  • 12 m² per la camera ad un posto;
  • 18 m² per la camera due posti.

Queste misure permettono anche una facile disposizione degli arredi nell’ambiente, aumentando sia il servizio che il comfort per l’ospite.

2.      Servizi igienici

I bagni previsti per il progetto di una residenza per anziani devono essere dimensionati come i bagni per persone con disabilità, prevedendo tutti gli accorgimenti del caso. Queste le dimensioni da rispettare:

  • dimensione minima (con lavabo interno): 1,80 x 1,80 m (per i bagni con lavabo esterno, dimensionare l’ambiente consentendo sempre uno spazio di 1,50 x 1,50 m per la rotazione della carrozzina);
  • altezza da terra del lavabo: 0,80 m;
  • altezza da terra del WC: 0,45-0,50 m;
  • altezza da terra dei corrimani: 0,80 m.

Negli ambienti, così dimensionati, si deve far attenzione a disporre i sanitari in modo da evitare di intralciare il movimento delle persone su carrozzina. Fondamentali sono alcuni elementi di arredo che devono agevolare il movimento:

  • la presenza dei corrimani lungo il perimetro del locale;
  • l’utilizzo di materiale antisdrucciolevole per la pavimentazione.
  • inoltre, nella struttura devono essere previsti anche i servizi igienici per il personale e per gli ospiti, questi ultimi adiacenti le zone comuni.

3.      Cucina

Per le dimensioni della cucina occorre far riferimento, generalmente, alle indicazioni dettate dalla ASL e dal Comune.

Come nel caso dei servizi igienici, riportiamo di seguito le dimensioni più importanti:

  • dimensione minima: 20 m²;
  • altezza media minima: 3 m (salvo diverse disposizioni);
  • valore RAI ≥ 1/10;
  • Tutte le superfici devono essere di materiale facilmente lavabile e igienizzabile.

Gli elementi di arredo devono essere distribuiti in modo tale da garantire l’agiatezza dei movimenti e la separazione del percorso pulito da quello sporco.

4.      Zona per attività motorie

Nel progettare una residenza per anziani vanno previste anche aree per attività motorie. Si tratta di zone in cui le persone possono migliorare il loro stato fisico e mentale, aumentando anche le possibilità di socializzazione.

L’organizzazione di quest’area deve prevedere strumenti idonei alle persone che le utilizzeranno, come ad esempio attrezzature per compiere esercizi semplici e movimenti non molto articolati (cyclette e tapis roulant). Ad esse possono aggiungersi anche altri strumenti generalmente utilizzati per la riabilitazione, quali le scale e le parallele.

Eventualmente si può anche pensare di inserire nel progetto una piscina, utile per attività ludiche ma anche riabilitative.

5.      Collegamenti verticali

I collegamenti verticali rivestono una particolare importanza nel progetto di una residenza per anziani, se questa è organizzata su più di un piano, proprio per lo stato dei destinatari del progetto.

Per questo è importante sia valutare il giusto dimensionamento, sia, soprattutto, considerare la presenza sia di scale che di ascensori. Questi ultimi devono essere di una grandezza tale da poter garantire l’ingresso da parte di persone su carrozzina.

Va inoltre previsto almeno un monta-lettighe, che possa consentire lo spostamento del letto.

Le dimensioni dipendono molto dal peso massimo consentito e dalla struttura in cui deve essere inserito l’ascensore; in generale queste sono le dimensioni:

  • ascensore per nuove costruzioni ≥ 1,10 x 1,40 m;
  • ascensore per strutture esistenti ≥ 1,20 x 0,80 m;
  • monta-lettighe ≥ 1,80 x 2,65 m.

 

6.       Altre zone

Si tratta delle zone che rendono possibile il perfetto funzionamento della struttura:

  • sala da pranzo

il dimensionamento di tale area deve rispettare i canoni di libero movimento da parte delle persone anziane ed eventualmente delle persone su carrozzina;

  • zona soggiorno

zona in cui generalmente sono presenti divanetti con tv e tavolini. Anche in questo caso non esiste una dimensione minima o un regolamentato che preveda misure ben precise; questa va considerata in ragione del numero degli ospiti;

  • ufficio

area riservata alla gestione delle funzioni amministrative della struttura;

  • aree esterne

sono da intendere generalmente le aree verdi esterne alla struttura. Per queste aree devono essere previsti percorsi ombreggiati con presenza di sedute poco distanti l’una dall’altra. Cosa molto importante è la presenza di vegetazione che rende più fresca e gradevole la temperatura nel periodo estivo. Eventualmente è possibile prevedere attrezzare anche le aree esterne situate sui livelli superiori dell’edificio, come i terrazzi e i balconi: ciò consente di dare ‘respiro’ agli ospiti anche quando non siano nelle condizioni di utilizzare le aree verdi;

  • zone ricreative

zone sono pensate per l’intrattenimento, la stimolazione sensoriale degli ospiti e la loro socializzazione. Pertanto tali spazi devono essere immaginati versatili rispetto alle diverse attività che vi si potrebbero effettuare, ricorrendo a semplici modifiche dell’arredo;

  • sala per il personale

è necessario prevedere spazi riservati anche per il personale di servizio, quali spogliatoi ed eventualmente un’area relax per le pause. Se la struttura è divisa in diverse ali o piani si consiglia di prevedere più sale per il personale;

  • sala di primo soccorso

obbligatorio prevedere uno spazio infermeria e primo soccorso in cui inserire arredi che possano garantire un semplice e veloce intervento sulla persona. Per le informazioni dimensionali è necessario far riferimento alle direttive della ASL o del Comune di appartenenza;

Il motivo di tante attenzioni progettuali

Tale progettazione è utile per migliorare la qualità della vita per gli anziani e l’ambiente di lavoro degli infermieri. Il design umanizzato e i recenti sviluppi sono idee in cui il personale infermieristico può sentirsi soddisfatto e soddisfare le proprie esigenze. Con questo tipo di strutture, gli infermieri possono migliorare la qualità della loro vita lavorativa offrendo un’assistenza sanitaria che abbia continuità, alte prestazioni e ben organizzata. Ciò è reso possibile da un’organizzazione adeguata, che permette di coordinare meglio le attività e di garantire più tempo da dedicare alle persone, a favore di relazioni amichevoli con i clienti.